lunedì 16 marzo 2015

I'M BACK.

Ma buonsalve a tutti i miei adorati lettori!
So di essere mancata per un po', ma che dire, brutta settimana.
Però, ho avuto modo di leggere un libro che avrei voluto leggere da tantissimo tempo: Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac, libro che vi consiglio vivamente e di cui vi lascio una mini-recensione qui sotto! Probabilmente molti di voi lo conosceranno già, hanno recentemente anche tratto un film, diretto da Nicolas Bary. Comunque, non so a quanti di voi possa interessare ma sono totalmente innamorata di Firenze. Nella maniera più incondizionata.




IL PARADISO DEGLI ORCHI-DANIEL PENNAC


Titolo: Il paradiso degli orchi
Titolo originale: Au bonheur des ogres
Autore: Daniel Pennac, Francia
Genere: romanzo
Data di pubblicazione: 1991
Pagine: 202
Prezzo: 7,50 €

TRAMA:
"Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: 'l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica'." (Stefano Benni)


LA MIA RECENSIONE:
Ebbene sì, lo devo proprio ammettere, questa folle banda squilibrata mi ha proprio catturata! Già dai primi capitoli mi sono affezionata a Ben e al suo buffo modo di fare. E ovviamente non ho potuto fare a meno di restare incantata dal suo strano mestiere, anche un po' triste. Mi sono fatta trascinare in un vivace turbinio di parole che si rincorrono veloci senza stufare, e mi sono ritrovata catapultata nel colorato e misterioso Grande Magazzino. La storia è stata molto coinvolgente e interessante! Sebbene non abbia amato il finale, che un po' avevo immaginato, mi sono sentita coinvolta nella vicenda, mentre cercavo di immaginare chi potesse essere a lanciare bombe in un Grande Magazzino! E inoltre Pennac, attraverso la storia di Malaussène, mi ha fatto entrare a
contatto con un "mondo del lavoro" paradossale, in cui quei "mostri" calcolatori di cui tanto si sente parlare prendono forma: Sainclair, bello e giovane, col suo glaciale e perenne sorriso. Tra i personaggi che ho amato di più ci sono Clara, sempre pronta a fotografare il mondo, lo stesso Ben, Jeremy, che fa esplodere bombe nella scuola, Stojil,  con la sua bravura nel giocare a scacchi e ovviamente Julius, cane epilettico e puzzolente.

Che posso dire, questo libro mi è piaciuto moltissimo e ho adorato il modo di scrivere di Daniel Pennac, capace di coinvolgerti e divertirti! Ho adorato stare insieme ai più giovani ad ascoltare le storie di Ben, la sera. I personaggi ti rubano il cuore, sono speciali e le loro storie emozionanti. A tratti comico, a tratti tragicamente realistico, dall'ambientazione suggestiva e un po' surreale, consiglio questo libro a chiunque (e vi assicuro che lo finirete in pochissimo tempo).




"Gli orari della vita dovrebbero prevedere un momento, un momento preciso della giornata, in cui ci si potrebbe impietosire sulla propria sorte. Un momento specifico. Un momento che non sia occupato né dal lavoro, né dal mangiare, né dalla digestione, un momento perfettamente libero, una spiaggia deserta in cui si potrebbe starsene tranquilli a misurare l'ampiezza del disastro."









Prongs


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